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- Espressionisti

LA GUIDA SI POSIZIONA AL CENTRO DELLA DELLA SEZIONE DEGLI ESPRESSIONISTI DAVANTI ALL’ABITO DI RICHARD QUINN:

Ci troviamo nel primo dei raggruppamenti immaginati da Olivier, dedicato agli ESPRESSIONISTI ( facendo riferimento all’ Espressionismo, movimento artistico nato in Germania, diffuso a partire del primo ventennio del Novecento).

Questa sezione comprende sei designer accomunati dal concetto della de-costruzione dell’abito, una visione intima che porta all'introspezione, all'evocazione di ferite morali o fisiche. In queste opere noterete colori schietti, il nero cupo, colature e asimmetrie su abiti che diventano specchi dei sentimenti dei designer.

LA GUIDA RACCONTA 2/3  DEGLI ABITI ESPOSTI:

Vediamo insieme il primo artista, che abbiamo già incontrato nella Library, Aharon Israel Genish. Il titolo del suo progetto è “Lo tishtok - non sarai messo a tacere”, ricordate? L’abito esprime l’esigenza di non nascondere il trauma subito, anzi di esporlo chiaramente, quasi urlarlo, per poterlo superare.

2020 Aharon Israel Genish

Proseguendo, con quest’abito lungo bianco che sembra una tela dipinta troviamo Richard Quinn:

2015 Richard Quinn

Ancora in questo raggruppamento troviamo Seiran Tsuno con un abito in 3D che pare uscire dal corpo, a metà strada tra abito e gioiello da indossare al collo: “Spiriti Erranti” e’ il titolo che ha voluto dare al suo progetto.

2018 Seiran Tsuno

LA GUIDA INDICANDO GLI ALLEGATI:

Infine, nel caso vi stiate chiedendo cosa siano gli oggetti riposti nelle teche a fianco agli abiti, questi arrivano assieme al portfolio e ne sono parte integrante. Hanno un aspetto materico importante: integrano e completano il portfolio offrendo maggiori dettagli sulle tecniche costruttive, sul concetto iniziale, sullo sviluppo del processo creativo. Ulteriori espressioni della creatività del designer!

2020 Tara - Al Wali Babylon

2008 Amai Rodriguez Coladas

2018 Caroline Hu

- Neo futuristi

LA GUIDA SI POSIZIONA AL CENTRO DELLA SEZIONE DEI NEO FUTURISTI: 

Ci troviamo ora nel raggruppamento dei NEO FUTURISTI. (che fa riferimento alla corrente neo-futurista, diffusasi tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo investendo i campi di arte, design e soprattutto architettura, riadatta in chiave contemporanea alcuni elementi del movimento futurista). 

Qui il curatore ha voluto includere abiti le cui forme estroverse avessero una chiusura con il passato e un richiamo invece a fantasie costruttive e forme  che preannunciano un futuro di preoccupazioni e speranza al tempo stesso. Ne è un esempio Aitor Throup con il suo concept, “Quando gli hooligan diventano divinità indù”.

2006 Aitor Throup

2007 Heaven Tanudiredja

2010 Yong Kyun Shin

2006 Mikio Sakabe

2016 Olesya Serchenko

2016 Cheng Zong Yu

- Astrazioni Liriche

LA GUIDA SI POSIZONA DAVANTI AL CAPO DI KIN YAN LAM e INTRODUCE IL PROSSIMO CLUSTER

Eccoci ora nel raggruppamento dedicato alle ASTRAZIONI LIRICHE (indicando il pannello del cluster). Non a caso questa sezione si apre con le parole di Ellsworth Kelly “Se riesci a spegnere la mente e a guardare solo con gli occhi, alla fine tutto diventa astratto”.

In questa sezione ritroveremo l’astrazione delle silhouette che segue forme geometriche, talvolta ridotte all'essenzialità di un cerchio o di un parallelepipedo. Sul corpo si creano tettoniche di tessuti, costumi manifesto, soluzioni per il futuro, coerenze estetiche radicali.

Il primo artista che incontriamo e’ Kin Yan Lam: “Ti prego, non farmi sparire”, questo il titolo del suo concept.

2020 Kin Yan Lam

A sinistra potete vedere l'abito di Kim Shui:

2015 Kim Shui Fashion

2007 Susan Maria Dimasi | Chantal Louise Mcdonald

2006 Joan Tarragó Pampalona | Karen Scholz

2007 Louise Crawford

2008 David Steinhorst

2014 Jae Woo Lee

Proseguiamo con Shie Lyu. Il titolo del suo concept è “Precisione”

2019 Shie Lyu

LA GUIDA FA ANCHE VEDERE GLI ALLEGATI AL PORTFOLIO DI SHIE LYU CHE SONO COLLOCATI NELLA SCATOLA DIFRONTE ALL’ ABITO

Qui invece abbiamo Michael Van Der Ham:

2009 Michael Van der Ham

Di fronte troviamo Valentim Manuel Estavao Quaresma con questo straordinario “collare” di spilli.

2008 Valentim Manuel Estevao Quaresma

Concludiamo la panoramica con questa scarpa di Caroline Holzhuber

2014 Caroline Holzhuber

2014 Katherine Roberts-Wood

2015 Nadide Begum Yildirim

2006 Heather Blake

2014 Zoe Waters

2011 Ruth Green

- Arte Spontanea

LA GUIDA SI POSIZIONA DAVANTI ALL’ABITO DI HANA YAGI: 

Il termine ART BRUT (che in italiano tradurremmo letteralmente come Arte grezza, ma anche come ARTE SPONTANEA) è nato nel 1945 per volontà dal pittore francese Jean Dubuffet, ad indicare le produzioni artistiche di coloro che non erano artisti di professione, e soprattutto di coloro che usavano l’arte come cura (bambini e degenti di ospedali); persone quindi che non utilizzano estetiche convenzionali e che quindi realizzano un'arte spontanea e senza secondi fini. 

Le opere che ritroviamo in questo raggruppamento ne sono un’esempio: un nuovo folklore di emozioni ricamate fatto di filati, cinghie, ciniglia, maglieria e patchwork, testimonianza di un rinnovato interesse per le tecniche artigianali dimenticate. Forme urbane, della gente umile, che tessono un’utopia delle apparenze, in conflitto con il mondo e i suoi eccessi. 

L’abito di Mark Goldenberg, ad esempio, che rivela il suo concept “Uccello intrecciato”.

2012 Mark Goldenberg

2013 Emilie Marciasini

2019 Cecilia del Carmen Huarez Balta

2013 Paola Cheng

Qui in questa scatola  troviamo una creazione di Demna: 

2004 Demna Belt

Davanti a noi l'abito di Nicolas Di Felice :

2008 Nicolas Di Felice