Library
LA GUIDA SI SPOSTA DI POCO, POSIZIONANDOSI ALL’ INGRESSO DELLA LIBRARY ( MA NON FA ANCORA ENTRARE I VISITATORI)
In questo luogo per noi magico sono custoditi all’incirca 9,000 dei 14.758 portfolio ricevuti in vent’anni. 6.000 di questi infatti sono custoditi in un altro spazio a disposizione dell’archivio di ITS Arcademy che comprende i progetti extra size.
LA GUIDA ENTRA NELLA LIBRARY PRENDE IL TELECOMANDO (IN INGRESSO) PER REGOLARE IL VOLUME DEL VIDEO MAPPING E SI POSIZIONA AL CENTRO DEL BANCONE E FA DEFLUIRE ( TIPO HOSTESS DI VOLO) I VISITATORI A DX E SX:
La LIBRARY per noi rappresenta il tempio del progetto, per celebrare il pensiero che prende forma, attraverso un processo creativo che si materializza in un supporto cartaceo, tessile, digitale.
Ogni progetto è custodito in un astuccio, ne siete letteralmente circondati. Su ognuno è riportato un codice a barre che ci permette di riconoscerli attraverso un database nel quale è indicata anche la loro posizione.
Una App disponibile a breve vi consentirà di accedere in autonomia a molte altre informazioni relative all’archivio.
Ma cos’è un PORTFOLIO?
Un portfolio rappresenta il ponte tra l’idea dell’artista e la materializzazione di questa idea. Attraverso un portfolio siamo in grado di scoprire come ogni artista ha declinato il suo concetto di creatività trasformando un’idea in qualcosa di materico.
Guardate ora la bacheca al centro dove si trova un video in cui vogliamo mostrarvi quali sono le fasi in cui si struttura un portfolio.
Normalmente la realizzazione di un portfolio avviene in 5 fasi:
- l’idea o concept.
l’artista parte sempre da un idea, un concetto che vuole esprimere Questo concetto va scritto, per farlo uscire dalla mente e trasferirlo su carta.
2. la ricerca: che rappresenta il percorso di elaborazione ed approfondimento di quell’idea, quel concetto; il creativo va alla ricerca di immagini, riferimenti visivi che raccontano l’idea di partenza, qualunque cosa sia d’ispirazione collegata al concetto per iniziare a visualizzare colori, tecniche e forme.
3. il diario di sviluppo: tutto questo “materiale creativo” raccolto viene sviluppato e disposto in modalità che l’artista ritiene più adatte: foto, poesie, libri, immagini e via dicendovengono assemblati coerentemente in un moodboard, una lavagna d’ispirazione
4. gli schizzi: in questa fase il creativo inizia a mettere insieme i pezzi, ovvero attraverso il disegno (sia questo a mano o a computer) elabora tutto quello che ha raccolto nel suo diario per sviluppare la sua idea iniziale e cominciare a materializzarla.
Tutte queste fasi comunque possono essere intercambiabili, possono intersecarsi e contaminarsi. Dovete pensare che siamo sempre nel campo di un processo creativo che non ha barriere ne’ limiti.
5. i materiali: ha inizio la parte finale, quella più materica ovvero la scelta dei materiali, dei tessuti, si inizia a capire come sarà l’oggetto finale e come verrà realizzato. Alla fine di tutto, quando la collezione o il singolo oggetto sono completati e prodotti, spesso vengono contestualizzati all’interno del loro mondo, del loro immaginario, attraverso un servizio fotografico che ne completa ed esalta le caratteristiche.
Come potete intuire da quanto vi abbiamo detto un portfolio è molto di più di semplice carta e tessuto; un portfolio è la testimonianza di un percorso, della passione e del duro lavoro necessari per affrontarlo alla ricerca di nuove prospettive di bellezza. Alcuni di questi ragazzi da questo progetto hanno costruito carriere, traducendo in lavoro la loro passione.
Guardatevi intorno, siete circondati da portfolio. Li trovate:
(INDICANDO OGNI VOLTA)
- nelle nicchie
- nelle vetrine
- archiviati negli astucci
- raccontati digitalmente nel Libro, con la L maiuscola
LA GUIDA SI SPOSTA VERSO IL LIBRONE DIGITALE E INVITA I VISITATORI A RACCOLTA PER INIZIARE IL RACCONTO DEL PORTFOLIO DIGITALIZZATO
…questa è la digitalizzazione di un portfolio,contiene il progetto di Tomohiro Sato, finalista fashion nel 2009. Questa modalità vi permette di entrare nell’immaginario di Tomohiro attraverso una esperienza sensoriale più immaginifica e da sogno, volta a stimolare la vostra creatività.
LA GUIDA INIZIA IL RACCONTO MENTRE APRE LA PRIMA PAGINA. SFOGLIA LA SECONDA E LA TERZA (pagine cupe) CONTINUANDO LA NARRAZIONE. DOPODICHÉ INVITA UN VISITATORE A CONTINUARE A GIRARE LE PAGINE MENTRE SI VOLTA VERSO IL VIDEO-MAPPING CONTINUANDO IL RACCONTO FINO A QUANDO NON VEDE LA CHIUSURA DI UN PORTFOLIO SUL VIDEO MAPPING.
(racconto 1 portfolio con apertura e chiusura 3’40”circa)
Come vedete ci sono tutte le fasi di sviluppo di cui vi parlavo poco fa, a partire dal concept:
Tomohiro Sato
2013 TOMOHIRO SATO
“WEAK MAN'S DREAM"
La collezione è un viaggio profondamente personale, visionario dell’artista che ci porta in un parco giochi surreale. È un tributo al nonno di Tomohiro, scomparso dopo una lunga malattia che gli ha provocato tanta sofferenza: il parco giochi simboleggia il desiderio di Tomohiro di poter dare a suo nonno nell’aldilà un luogo dove poter finalmente essere felice dimenticando il dolore. Tutti i giochi del parco sono ispirati al nonno e ai suoi ricordi personali, che Tomohiro ha deciso di trasformare nei suoi abiti. I disegni partono dall'inconscio, i suoi ricordi creano il suo stile. Gli abiti si ispirano alla cultura samurai e al folklore Tirolese e sono fatti per mantenere vivi questi ricordi. Qui potete vedere come dall’idea, passo dopo passo, Tomohiro sia arrivato alla materializzazione vera e propria degli abiti.
Il portfolio nel suo caso diventa esso stesso vero e proprio strumento artistico di ricerca, estremamente personale.
LA GUIDA PORTA L’ATTENZIONE DEI VISITATORI ALLA PARETE OPPOSTA.
Ora voltatevi verso il lato opposto della Library: vedete proiettato il video-mapping con il quale abbiamo deciso di accompagnarvi dentro un portfolio, o meglio dentro 3 portfolio, attraverso la voce di Barbara Franchin, Presidente e fondatrice di ITS, che li sfoglia raccontandoveli. Avviciniamoci.
LA GUIDA INVITA I VISITATORI A SPOSTARSI VERSO IL VIDEOMAPPING E ASCOLTARE IL RACCONTO DI UN PORTFOLIO DOPO AVER ALZATO IL VOLUME. AL TERMINE DEL RACCONTO RIABBASSA IL VOLUME.
Alla fine di ogni racconto vedrete il portfolio chiudersi e rientrare magicamente al suo posto nello scaffale, mentre il successivo esce e si apre per un un nuovo racconto. Bello, vero?
Per concludere il nostro viaggio nella Library, all’interno delle bacheche abbiamo esposto una selezione di portfolio per farvi vedere il lato più materico dell’oggetto stesso, sviluppato e finito dall’artista.
LA GUIDA RACCONTA 2/3 PORTFOLIO ESPOSTI:
Iniziamo con Yoshikazu Yamagata che si trova sul lato destro della bacheca centrale.
2004 Yoshikazu Yamagata
2004 YOSHIKAZU YAMAGATA
UNA LUNGA STORIA
Yoshikazu Yamagata è un perfetto esempio di creatività giapponese, una creatività unica che ha la capacità di togliere qualsivoglia filtro all’onirico: il sogno, l’idea, nel loro caso arriva direttamente nel mondo reale senza alcuna modifica, senza seguire regole o costrutti per adattarsi. Di ritorno in Giappone a seguito di ITS Yoshi ha aperto una scuola COCONAGACCO, assieme ad altri finalisti, dedita a formare designer di questo tipo, veri materializzatori di sogni. La collezione che stiamo guardando è un sogno visionario popolato da personaggi apparentemente non collegati, ognuno con proprie storie specifiche: il bimbo che un reggiseno gigante da una grotta, uno scrittore al lavoro mentre il suo pensiero è occupato da un appuntamento con una ragazza, un clochard…ogni personaggio porta con sé simbolismi della vita reale, alcuni suggeriti altri da immaginare…ad esempio, il bambino ruba il reggiseno come volontà di ritorno alla madre? o come espressione di un desidero di scelta di genere? Altri personaggi sono stati solo suggeriti nel portfolio, come quest’altro bambino che porta una gigantesca giacca, quasi a simboleggiare il peso dell’età adulta contro l’innocenza (svestita e libera) dell’infanzia.
Accanto a sinistra trovate Ek Thongprasert:
2007 EK THONGPRASERT
2007 EK THONGPRASERT
IL PICCOLO PRINCIPE
Il tema dell’infanzia è stato affrontato e declinato negli anni da numerosi finalisti. Ek Thongprasert, thailandese, parte dal piccolo principe di Saint-Exupéry per sviluppare una collezione che è metafora visiva del rapporto con il bambino che è in noi. L’esterno rappresenta l’età adulta, contraddistinta da capi pesanti, rigidi, stratificati al punto da tradurre uno spinato in tre dimensioni. La maschera è quella conformista che indossiamo di fronte alla società. Ma tolta la maschera, e tolti i cappotti, scopriamo il bambino: tessuti leggeri, colori pastello che richiamano a loro volta leggerezza, il cielo, e dettagli ricamati d’infanzia, del nostro vero invio, della nostra libertà. Ek è anche un ottimo esempio di designer che sviluppa concept complessi - il tema cardine è l’infanzia, ma vi sono innumerevoli sottostrati che riferiscono alla struttura a caste della società indiana, agli alberi genealogici e molto altro - da cui nascono ricerche particolarmente articolate.
Infine al centro potete vedere il portfolio di Aharon Israel Genish:
2020 Aharon Israel Genish
2020 AHARON ISRAEL GENISH:
“LO TISHTOK”- NON SARAI MESSO A TACERE
Per questo designer israeliano la collezione diventa catarsi, la risoluzione di un trauma infantile: un abuso sessuale vissuto all’interno della sua comunità ebraica ultra ortodossa. Gia’ dal portfolio noi entriamo dentro artisticamente i canoni estetici e visivi degli abiti della collezione. Qui il designer letteralmente sperimenta con i propri sensi, va a vedere consistenze, spessori, colori, cuce direttamente sul portfolio perché e’ alla ricerca continua, attraverso il portfolio che diventa quindi strumento, di quell’estetica che vorrà portare negli abiti. E’ un racconto per immagini della risoluzione del suo trauma.
Come vedete i linguaggi sono estremamente diversi.
LA GUIDA LASCIA UN PO’ TEMPO AI VISITATORI PER OSSERVARE DA VICINO I PORTFOLIO ESPOSTI O PER EVENTUALI DOMANDE PER POI INVITARE I VISITATORI AD USCIRE E POSIZIONARSI DIFRONTE AL VIDEO DEL CURATORE.
LA GUIDA DEVE RICORDARSI DI RIPORRE IL TELECOMANDO AL POSTO PREDEFINITO
2020 Rei Sato, Yumi Tanabe
Inside Out/ L'interno fuori
2020 Shiori Mizuoki, Hiroki Okamoto
Colour Chaser / Il cacciatore di colori
2019 Giovanni Pacienza
Arberia
2012 Momoko Okusa
MÀSCARA CONTRA MÀSCARA
2020 Rafaela Pestritu
My granny is a hacker / Mia nonna è un hacker
2010 David Longshaw
Escaping Emily / In fuga da Emily
2009 Letizia Vicenzi
Opening - Closing /
Aprire - chiudere
2003 Fabrizio Talia
A Sort of Fairy Tale / Un sorta di favola
2020 Alice Piscedda
Briseadh
2013 Takahiro Ueno
It's better to burn out than to fade away /
E' meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente
2014 Hiroki Kataoka
The soul of a boy / L'animo di un bambino
2006 Matthieu Blazy
Untitled / Senza Titolo
2006 Heaven Tanudiredja
Trapped in a gold portrait / Intrappolato in un ritratto dorato
2007 Yael Ben Ari
Berta
2005 Momoko Hashigami
Returning to myself / Ritorno a me stessa
2015 Yuko Koike
Blooming flowers of japanese painting /
Fiori che sbocciano nei dipinti giapponesi
2006 Joan Tarragò Pampalona, Karen Scholz
Tripscils / Matite da viaggio
2015 Shay Tako
In the beginning / In principio